Tra le batterie più antiche al mondo ne troviamo una di circa 2.000 anni. A sorpresa questa continua a funzionare: i dettagli del fenomeno.
Una grande scoperta è stata fatta a Baghdad. Infatti è stato rinvenuto un vaso di argilla con un’asta di ferro all’interno che fa presumere che 2.000 anni fa già esistevano le batterie.
Appena fuori di Baghdad, precisamente a Khujut Rabu, nel 1938 fu trovato un vaso di argilla con un’asta di ferro all’interno di un cilindro di rame. Questa scoperta ha sollevato una grande ipotesi, ossia la presenza di batterie già nell’antichità. Ad esaminare il ritrovamento ci ha pensato l’ingegnere Willard Gray. Infatti quest’ultimo ha utilizzato una replica del vaso riempito di succo d’uva e ha prodotto 1,5-2 volt di elettricità. C’è da dire che nell’area circostante non è stato trovato alcun oggetto simile.
Quindi con molte probabilità gli oggetti in questione custodivano rotoli di testo e che l’effetto fosse fortuito. Bisogna però ricordare che sia gli antichi egizi che i babilonesi erano noti per le loro conoscenze avanzate in campo scientifico e tecnologico. Questa quindi potrebbe essere una testimonianza delle loro abilità nella lavorazione di metalli e ceramiche. Inoltre sempre gli egizi utilizzavano questa tecnologia per generare calore e luce nei loro templi.
Batterie, la più antica al mondo a Baghdad: come funzionava
Questa tecnologia utilizzata dagli egizi per emanare calore nelle piramidi, funzionava in una maniera specifica. Infatti venivano utilizzati una serie di antichi vasai di ceramica riempiti con una soluzione di rame e acido solforico. Unendo uno all’altro si andava a creare della corrente elettrica. Ma non finisce qui infatti tra le tecnologie più avanzate troviamo anche no le batterie elettrolitiche utilizzate dagli antichi greci per produrre una corrente continua per l’elettrolisi dell’acqua.
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Mentre invee i cinesi erano noti per le loro batterie elettrolitiche, che invece generavano elettricità per l’illuminazione. Tutte queste scoperte dimostrano che gli antichi erano molto più avanzati di come si pensa. Inoltre la scoperta di questi vasoi potrebbe non essere la prova definitiva che 2.000 anni fa esistevano le batterie, nonostante ciò è comunque un promettente indizio che gli antichi erano molto più avanti rispetto a quanto solitamente si crede.