La app che ti fa risparmiare adesso la paga cara | La multa è massacrante

Ora la piattaforma ha 60 giorni di tempo per comunicare quali contromisure per sanare la situazione contestata

Multa da 1,5 milioni di euro da parte dell’Antitrust. Una vera e propria stangata per “modalità scorrette di promozione” che “enfatizzano” la gratuità delle operazioni, a partire dall’assenza di commissioni, omettendo i costi effettivi.

La multa dell'Antitrust (web source) 12.11.2022 android king
La multa dell’Antitrust (androidking.it)

Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la piattaforma ha veicolato – attraverso una pluralità di mezzi pubblicitari – “claim enfaticamente incentrati sulla gratuità delle operazioni di compravendita e sull’assenza di commissioni” . Ma ha “omesso di indicare in modo chiaro e trasparente, fin dal momento dell’iniziale ‘aggancio pubblicitario’, l’esistenza a carico dei consumatori di costi ulteriori rispetto al prezzo di acquisto del prodotto. Costi legati all’applicazione della commissione per la “Protezione Acquisti” e alle spese di spedizione”.

Ora la piattaforma ha 60 giorni di tempo per comunicare quali contromisure intende adottare per “superare le criticità evidenziate nella delibera dell’Autorità”. Plaudono le associazioni dei consumatori. Federconsumatori parla di “vittoria importante”. L’Unione nazionale consumatori rimarca come non sia “accettabile e lecito nascondere fin dall’inizio del processo di acquisto, quando avviene l’aggancio iniziale del consumatore, tutti i prezzi che si devono complessivamente pagare per acquisire un bene o un servizio”.

Una cattiva pratica già più volte condannata dall’Antitrust. Come nel caso delle compagnie aeree che non menzionavano le tasse aeroportuali o eventuali supplementi bagaglio nel prezzo del biglietto. O quelli dei siti on line che non inserivano le spese postali. “Siti, app e piattaforme dedicate alle compravendite tra privati si stanno moltiplicando”, dice il Codacons. Per l’associazione bisogna “tenere alta la guardia” perchè “non sempre agli utenti viene garantita adeguata trasparenza su costi e commissioni a loro carico”.

La maxicondanna e la difesa

Una dura mazzata, quindi, per Vinted, la piattaforma specializzata nella compravendita di vestiti usati C2C, ossia da consumatore a consumatore. Vinted è un sito di vendita online con sede in Lituania per l’acquisto, la vendita e lo scambio di articoli nuovi o di seconda mano. Principalmente abbigliamento e accessori. Ma non solo. Azienda creata nel 2008 a Vilnius, capitale della Lituania, da Milda Mitkute e Justas Janauskas.

L’Autorità ha anche accertato l’ingannevolezza del modo in cui viene prospettato il prezzo effettivo dei prodotti commercializzati sulla piattaforma, “in quanto Vinted non ha indicato in modo chiaro e completo, sin dall’inizio del processo di acquisto, ossia nella pagina dei risultati di ricerca/catalogo (homepage), il prezzo effettivo dell’articolo reclamizzato, l’esistenza e l’entità della commissione richiesta ai clienti per ogni acquisto effettuato sulla piattaforma e le spese di spedizione”. Condotte scorrette portate avanti a partire almeno da dicembre del 2020, puntualizza l’Antitrust.

“Non concordiamo con le valutazioni dell’Autorità e faremo appello contro la decisione”. Vinted contesta la multa da 1,5 milioni di euro decisa dall’Antitrust per pratiche di promozione scorrette e ingannevoli sui costi effettivi delle operazioni di compravendita. “Riteniamo che il nostro servizio sia trasparente nel veicolare le informazioni relative alle commissioni e pienamente in linea con gli standard del settore” spiega una nota della piattaforma e “forniamo molteplici e chiare comunicazioni relative al costo della Protezione Acquisti sia nel corso del processo di acquisto che nella documentazione legale e nelle informative disponibili sulla nostra piattaforma. Le medesime informazioni, dove opportuno, sono veicolate anche all’interno dei nostri messaggi pubblicitari diffusi in Italia”.

Vinted multata (web source) 12.11.2022 android king
Vinted multata (web source)

Riguardo ai costi della ‘Protezione Acquisti’ , Vinted chiarisce che “sono variabili in quanto si basano sia su una percentuale applicata al prezzo dell’articolo, che su un importo fisso; per questo motivo l’importo finale della commissione dipende dal prezzo dell’oggetto. Poiché il nostro marketplace è basato sulla community e il prezzo può essere negoziato dagli utenti, l’importo finale della Protezione Acquisti viene calcolato al termine della transazione”. Vinted sottolinea come “pur non condividendo le conclusioni dell’Agcm, abbiamo collaborato pienamente e in maniera trasparente nel corso del procedimento per cercare di trovare soluzioni condivise, come chiaramente riconosciuto dall’Autorità. Questo approccio ha caratterizzato anche le nostre comunicazioni pubblicitarie, che l’Autorità ha confermato essere pienamente legittime a seguito delle modifiche apportate tempo fa. Per questi motivi – conclude – non concordiamo con le valutazioni dell’Autorità e faremo appello contro la decisione”.

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