Rebranding, cosa significa questa parola tanto usata nel mondo tecnologico

In tecnologia, e soprattutto in ambito digitale, si sente spesso parlare di Rebranding. Di cosa si tratta? Per comprenderlo bisogna partire dal fatto che i mercati cambiano molto rapidamente e ogni prodotto o servizio, per sopravvivere ed essere apprezzato, deve sposare una moda o una precisa tendenza.

Nuove mode e nuove tendenze derivano spesso da nuove esigenze del pubblico. Quindi ogni brand ha necessità di aggiornarsi, soprattutto a livello comunicativo, sia attraverso il mezzo di comunicazione che nei contenuti, per non rischiare di finire fuori mercato o di essere associati al vecchio.

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Rebranding (Fonte: Pixabay)

Il Rebrandig ha dunque a che fare con le strategie di rivitalizzazione di un marchio, non importa se grande o piccolo, prettamente commerciale o finalizzato a un diverso tipo di servizio. In ogni caso, il mercato attuale impone processo attenti di valutazione e gestione delle proprie proposte comunicative: prodotti, servizi e contenuti devono essere presentati al pubblico assecondando le aspettative e le mode, che cambiano in fretta, o i fini specifici di partenza. Ecco perché molto spesso le aziende cambiano logo, modificano i loro siti internet e propongono nuovi messaggi pubblicitari.

Anche i brand più grandi e potenti, per esempio la Apple o Microsoft, periodicamente, mettono in atto strategie di Rebranding. Lo fanno tutte quelle volte che avvertono un mutamento all’interno del mercato e per stare al passo con i nuovi competitor. Aggiornarsi, specie per i marchi tecnologici, è fondamentale.

Che cos’è il Rebranding?

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Apple (Fonte: Pixabay)

Ogni volta che un’azienda sente l’esigenza cambiare la propria immagine (in inglese si parla di brand image) anche solo di uno specifico prodotto o di un servizio, lo fa per creare una certa reazione nei consumatori o per rispondere alla necessità di un aggiornamento stilistico.

Esistono dunque numerose strategie di Rebranding. C’è chi cambia il logo, chi rivoluziona le proprie strategie di marketing o il settore di vendita e poi c’è chi apporta piccole ma continue modifiche per stare al passo coi tempi. Esiste il Rebranding evolutivo, che è graduale e segue un adeguamento del brand alle nuove esigenze del mercato. E poi c’è il Rebranding rivoluzionario che punta a dare una scossa al consumatore e al mercato apportando modifiche radicali a tutta l’impostazione dell’offerta per rilanciarsi, o per conquistare nuovi mercati o raggiungere un target di pubblico più giovane.

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Anche la Apple, che di fatto non cambia l’immagine del suo logo così spesso, sceglie di apportare modifiche evidenti nei prodotti Mac, iPhone e iPad. Il logo resta fedele a sé stesso perché ormai è una garanzia: funziona così ed facilmente riconoscibile. Ma in origine era diverso, quindi c’è stato un Rebranding in partenza!

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