Google, finisce il sogno | L’alternativa non c’è più

Alphabet, il conglomerato a cui fa capo Google, ha registrato un nuovo rallentamento della crescita in termini di vendite nel terzo trimestre dell’anno

Dall’1 novembre entra in vigore il Digital Markets Act europeo con il quale la Ue vuole porre fine alle pratiche sleali da parte delle aziende che agiscono come “guardiani” nell’economia delle piattaforme online. Non è un buon periodo per i colossi del web. Google, per esempio, ha dovuto operare una scelta drastica e dolorosa.

Google (web source) 31.10.2022 android king
Google (web source)

Il Digital Markets Act definisce quando una grande piattaforma online si qualifica come “gatekeeper”. Si tratta di piattaforme digitali (si tratta dei Big Tech a partire da Google, Amazon, Apple, Meta, Microsoft) che forniscono un importante “gateway” tra utenti aziendali e consumatori, la cui posizione può garantire loro il potere di agire come regolatori privati, creando così un collo di bottiglia nell’economia digitale. Per affrontare questi problemi vengono definiti diversi obblighi che dovranno rispettare, incluso il divieto ai “gatekeeper” di assumere determinati comportamenti.

Come dicevamo, dunque, il periodo per i colossi del web è tra i più difficili. Sappiamo bene del tracollo di Meta, la società di Mark Zuckerberg che gestisce, tra gli altri social, anche Facebook, Instagram e WhatsApp. Ma i risultati deludenti riguardano varie aziende del Big Tech.

La delusione sui conti del colosso di Zuckerberg, infatti, si va ad aggiungere a quella di Microsoft e Google. Alphabet ha chiuso il periodo luglio-settembre con ricavi per 69,1 miliardi di dollari, in aumento del 6,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ma sotto le attese degli analisti. Per il colosso si tratta della crescita più bassa dal secondo trimestre del 2020, quando i timori per il Covid aveva frenato le vendite pubblicitarie. L’utile è calato del 26,5% a 13,9 miliardi. Frenata anche per Microsoft che, comunque, chiude il trimestre sopra le attese degli analisti. I ricavi sono saliti dell’11% a 50,1 miliardi, oltre i 49,66 miliardi previsti dal mercato. L’utile netto è calato del 14% a 17,6 miliardi, sopra i 17,36 miliardi su cui scommettevano gli analisti.

La dolorosa scelta di Google

Ed è l’abc dell’economia. Quando i conti non tornano, in qualsiasi modo. Serve tagliare. Lo sta facendo Meta, con le scelte drastiche di Zuckerberg. Lo ha fatto e lo sta facendo Google, che ha dovuto sciogliere un importante team di ricerca. Google ha infatti annullato l’aggiornamento del suo laptop Pixelbook (la data di lancio era prevista per il prossimo anno), sciolto il team che se ne occupava e tagliato i fondi di Area 120, il suo incubatore interno.

Alphabet, il conglomerato a cui fa capo Google, ha registrato un nuovo rallentamento della crescita in termini di vendite nel terzo trimestre dell’anno. Al 30 settembre, la crescita dei ricavi è la peggiore dal secondo trimestre del 2020, i cui risultati erano pesantemente impattati dalla pandemia di Covid-19.

Pixelbook Go (web source) 31.10.2022 android king
Pixelbook Go (web source)

Mountan View aveva lanciato la linea in pompa magna nel 2017. Ma, evidentemente, questi cinque anni non sono stati come si pensava. Negli intendimenti, infatti, doveva competere con Apple e i suoi Macbook, anche grazie alla sua linea accattivante. Nemmeno il lancio del piccolo Pixelbook Go ha risollevato le sorti del brand. E così è arrivata la chiusura. Ma a breve dovremmo comunque vedere i nuovi smartphone della linea Pixel, nonchè un nuovo tablet nel 2023 e uno smartwatch ormai di prossima uscita.

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