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Finiscono nude online senza essersi spogliate: ecco il bot che sta preoccupando tutti

Published by
Sebastiano Spinelli

Che cosa pensereste se trovaste delle vostre foto personali sul web? Pare che qualcosa sia in grado di rubarle e di pubblicarle: ecco come.

Svegliarsi la mattina e scoprire che delle proprie foto sono state pubblicate online, come potreste immaginare, non sarebbe altro che un colpo al cuore. Nessuno meriterebbe di essere protagonista di una situazione simile, anche perché si tratta di informazioni personali e che riguardano solo ed esclusivamente la persona. Purtroppo è una circostanza che accade molto spesso attualmente, motivo per cui conoscerla e combatterla è importante.

Le foto sono state pubblicate illegalmente – Androidking.it

Ma in questo caso non c’entra nessuna persona, o quasi. Infatti, la storia in questione vede accusati dei ragazzini di una scuola media romana, che si pensa abbiano pubblicato delle foto intime di ben 5 compagne di classe differenti. Chiaramente è un reato bello e buono e che non deve essere compiuto da nessuno, il che significa che chi porta a termine queste azioni debba ricevere una punizione esemplare.

Vedono le loro foto online in cui sono nude, ma nessuno le ha pubblicate: come ci sono finite?

Tuttavia, non sono stati esattamente loro a farlo, bensì un bot di Telegram che prende il nome di Bikinioff. In sostanza è un sistema automatico in grado di creare dei deepfake, ossia delle immagini che si basano sull’intelligenza artificiale per poter realizzare delle elaborazione profonde e credibili, che si distinguono a malapena da quelle originali. Come è possibile che esistano i deepfake, e chi tende a crearli di solito?

Possibile che il responsabile sia un bot? – Androidking.it

Per far sì che funzioni è sufficiente inviare a Bikinioff una foto qualunque, dando modo al bot di ricreare la stessa immagine ma senza vestiti. La cosa incredibile è che la prima volta è gratuita, mentre le restanti devono essere pagate tramite un metodo d’acquisto variabile che inizia da un semplice Google Pay ed arriva sino alle complesse criptovalute. Il problema, però, è che questo bot non abbia limitazioni né delle regole prestabilite.

Chiunque può accedervi, ecco perché si crede che i ragazzini abbiano inviato le foto delle loro compagne di classe al bot, forse per una curiosità un po’ più spinta del solito. Sta di fatto che queste storie su Telegram persistono in continuazione, e pare che non abbiano un freno visto e considerato che sia una applicazione ribelle diversamente da WhatsApp, ossia la nemesi ma decisamente più sicura dal lato privacy e da quello della crittografia.

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