Pagare le tasse non fa piacere a nessuno e questo è un fatto. Ma, se quando le paghi, scopri anche di essere stato fregato, è il colmo.
Tasse, tasse, queste odiate tasse. Eppure, è dovere civico pagarle, al di là di facili qualunquismi. Il punto è che, anche quando la buona volontà è massima, si rischia di incorrere nell’errore. E gli errori, quando si parla di gabelle, finiscono per sfociare in multe, sanzioni e quindi altri soldi da tirar fuori.
Quando si tratta di compilare la dichiarazione dei redditi andiamo tutti in panico. I più ordinati hanno cartellette ordinate con scontrini, fatture, riferimenti vari da poter inserire, chi lo è meno passa momenti di terrore in giro per casa alla ricerca dei documenti giusti. Come si può venirne fuori? Ci sono diverse scuole di pensiero in merito. C’è chi raccoglie tutto e il contrario di tutto e lo deposita affranto sulla scrivania del commercialista, delegando a questo Indiana Jones delle fatture il compito di risolvere l’arcano, sotto rilascio di un ulteriore esborso, c’è chi fa finta di nulla, nella speranza che la finanza e il fisco si dimentichino di lui e chi, nativo o adottato digitale si rivolge a qualche app che lo aiuti a districarsi nella materia oscura.
Di recente è stato scoperto che una di queste app presente nel Play store non è sicura, in quanto infettata da SharkBot.
Ma cos’è SharkBot? Si tratta di un trojan bancario molto attivo tra gli utenti di Android in Italia. Il trojan si cela in false app antivirus e non solo e riesce ad entrare in possesso di credenziali bancarie, gestire gli SMS e rispondere a notifiche Messenger e WhatsApp inviando link di phishing. Il malware, per agire, usa funzioni di Automatic Transfer Systems (ATS), Domain Generation Algorithm (DGA), overlay, keylogger. E’ in grado anche di leggere gli SMS. Entrato nel nostro apparecchio, SharkBot riesce a cambiare le schermate delle app bancarie, facendo apparire una falsa pagina di login, dove l’utente, ignaro, inserisce le proprie credenziali e il gioco è fatto, i nostri dati arrivano direttamente agli hacker.
Tra le app che celano questo trojan c’è “Codice Fiscale 2022”, una app che dovrebbe aiutare nel calcolo delle tasse. In realtà, una volta installata, invece che far risparmiare l’utente, potrebbe addirittura svuotargli il conto corrente. Fate sempre molta attenzione quando scaricate le applicazioni.
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