Soprattutto nei piccoli borghi e soprattutto al Sud, infatti, il tema del digital divide è assolutamente tra i più urgenti da affrontare
La pandemia da Covid-19 ha dimostrato l’entità del problema in tutta la sua gravità. Il lockdown e la necessità di riorganizzare il proprio lavoro da casa, con lo smart working ha messo in evidenza come le case degli italiani, spesso, non siano in grado di reggere in termini di connessione internet. Il che, a pochi mesi dal 2023, appare qualcosa di incredibile. Soprattutto nei piccoli borghi e soprattutto al Sud, infatti, il tema del digital divide è assolutamente tra i più urgenti da affrontare. Oggi, però, noi vi daremo un’idea che potrebbe risolvere i vostri problemi.
Come detto, il tema del digital divide è molto presente nel dibattito attuale. “Nel settore delle telecomunicazioni l’aspetto che viene toccato è il Digital divide: su questo tutte le aziende sono impegnate. Sappiamo quanto l’Italia sia indietro rispetto al resto dell’Europa. L’ultimo dato Desi (Digital Economy and Society Index) dice che l’Italia è diciottesima sui 27 paesi.” ha dichiarato Salvatore Rossi, presidente di Tim, in occasione del Ceo Forum Esg di Bain & Company.
Sul “digital divide tutte le aziende Tlc sono molto impegnate. Sappiamo quanto l’Italia sia indietro rispetto al resto dell’Europa, è 18esima nell’indice Desi (digital Economy and Society Index) su 27 paesi. In miglioramento ma sempre nella parte bassa della classifica” ha aggiunto.
Diverse aziende di telefonia e telecomunicazione stanno portando avanti progetti per la crescita dei piccoli comuni italiani grazie a connettività e tecnologie smart. Si intende promuovere una maggiore inclusione nell’accesso a Internet e contribuire a ridurre il digital divide territoriale, economico, culturale e anagrafico del Paese. Ovviamente, questo percorso deve dipanarsi su più linee: oltre a valorizzare le infrastrutture esistenti, bisogna porre particolare attenzione alla crescita delle competenze digitali dei cittadini, promuovere lo sviluppo di iniziative a beneficio della comunità e offre consulenze sui servizi broadband da parte di personale specializzato.
L’idea di rendere operativa la fibra su tutto il territorio nazionale è ancora utopica. E, allora, bisogna ingegnarsi. Questo consiglio che vi diamo, secondo noi, potrebbe migliorare di molto la vostra situazione. La tecnologia si chiama Fixed Wireless (FWA) e permette di avere una connessione internet ben funzionante fino alle case non col cavo in rame o fibra ottica ma con le onde radio.
E non serve moltissimo, anche in termini economici. Bastano un buon abbonamento a un operatore mobile, un modem abbastanza potente e, con lo sfruttamento delle onde radio, è possibile avere in casa una connessione piuttosto soddisfacente. Già molti operatori propongono già da tempo piani di FWA (Fastweb, TIM, Tiscali, Linkem, Vodafone, Eolo). Importante sapere che il Fixed Wireless dovrebbe essere molto efficace anche nelle aree remote non coperte dalla fibra ottica, come ad esempio le zone di montagna dove la fibra non arriva.
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