Amazon, cambia tutto dopo la pandemia da Covid: il più grande shopping online di sempre prende una brutta piega decisamente.
Il grande successo di Amazon è destinato a tramontare? Si tratterebbe di un dramma per lo shopping online.
Periodo in calo per Amazon, che dopo il Covid, ha subito una forte perdita. Il colosso di Seattle non fa più parte dei Paperon dei Paperoni ed è uscito dal club delle aziende che capitalizzano 1 trilione di dollari. I titoli di Amazon sono in calo, ad annunciarlo è la CNBC News che parla di un trend negativo in borsa per l’azienda.
Dopo aver annunciato i risultati trimestrali, Amazon ha avuto un forte calo in borsa. Una perdita considerevole, previsioni non in linea, soprattutto considerando il periodo ovvero quello poco prima dell’arrivo di Natale. Questo sarà il primo vero Natale post pandemia e tutti dovrebbero avere più voglia di spendere e vivere. La realtà però appare molto diversa. Questo potrebbe avere diverse spiegazioni. La società americana, martedì 1 novembre 2022, ha diffuso le previsioni e il titolo ha avuto una perdita del 5,9% confermando il calo che ormai andava avanti da ben 5 giorni.
Con il trend negativo in borsa, di conseguenza anche la capitalizzazione è scesa sotto i 1.000 miliardi di Dollari, chiudendo ai minimi da aprile 2020 del tutto limando di fatto l’impennata registrata durante il periodo dei lockdown. Ovviamente quello è stato un periodo particolarmente significativo in cui le persone, costrette a stare chiuse in casa, non potevano che acquistare online e soprattutto per far passare il tempo acquistavano su Amazon beni non di prima necessita, ma di puro svago come videogiochi, libri ecc.
Nel 2022 il titolo ha perso ben il 42% del suo valore e di questo passo potrebbe raggiungere o superare il record più negativo di sempre, ovvero quello del 2008 quando la società di Jeff Bezos perse ben il 45% in borsa. Un calo che deve molto anche alla crisi. Anche Amazon, come tutte le altre aziende, sta facendo conto con i rincari e l’inflazione.
In più si aggiunge una nota: ora i consumatori sono tornati nei negozi, e dopo esser stati costretti in casa hanno più voglia che mai di uscire per poter fare shopping. Insomma se migliora la vita per qualcuno allora peggiora per qualcun altro, ma sicuramente l’azienda saprà come riprendersi.
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