Naspi 2023, fate molta attenzione a questa scadenza: avviso Inps

Sono in arrivo grandissime novità per quanto riguarda la Naspi 2023. Infatti i cittadini dovranno fare attenzione a questa scadenza: la nota.

In queste ore una nuova circolare dell’Inps ha chiarito che è necessario fornire una nuova comunicazione del reddito presunto entro la fine del primo mese dell’anno. Questo dovrà essere presentato in caso di svolgimento delle attività lavorative autonome, parasubordinate, subordinate o occasionali in concomitanza di percezione dell’indennità.

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L’ultimo comunicato dell’Inps – AndroidKing

L’Inps ha chiarito che alcuni disoccupati che prendono la Naspi devono dichiarare, entro il 31 gennaio, il reddito presunto per l’anno in corso. In caso di mancata presentazione, infatti, si potrebbe andare incontro a sospensione. A chiarire il tutto ci ha pensato la circolare n. 94 del 2015. Secondo la nota il nuovo reddito dovrà essere presentato nei casi di svolgimento delle attività lavorative autonome, parasubordinate, subordinate o occasionali.

Nel caso di mancata comunicazione del reddito per gli anni di prestazione successivi al primo non determina la decadenza della percezione, ma solo la sospensione. Questa poi sarà erogata nuovamente non appena il cittadino avrà presentato il reddito. Inoltre sempre l’Istituto ha specificato che si dovrà verificare il reddito complessivo previsto derivante dal complesso delle attività e ridurre, di conseguenza, la prestazione Naspi in una misura pari all’80% del reddito complessivo.

Naspi, bisogna presentare il reddito: si rischia la sospensione

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Tutte le novità per i cittadini – AndroidKing

Sempre nel comunicato dell’Inps si specisifica che se si accerta la presenza di un reddito complessivo proveniente dalla somma dalle attività svolte in vari settori superiore a quello massimo consentito dalle norme vigenti verrà meno il diritto alla Naspi. La somma stabilità dal governo è di 8.000 euro. Sempre la comunicazione dovrà avvenire entro 30 giorni dall’inizio della nuova attività lavorativa. Così facendo l’istituto potrà procedere al ricalcolo dell’importo della Naspi.

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Tutti sappiamoo che la Naspi è una indennità mensile di disoccupazione, istituita dall’articolo 1, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22. Questa è andata a sostituire le precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI. Questa prestazione spetta a tutti i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente l’occupazione. inoltre la misura è l’equivalente del 75% della retribuzione media mensile. Ogni anno questa viene rivalutata in base della variazione dell’indice Istat, con l’Inps che rende noto poi tutti i dati. La Naspi si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del sesto mese di fruizione.

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