Addio in Italia, chiude la piattaforma: beffa per clienti e non solo

Una notizia che rattrista e che lascia perplessi i clienti: addio in Italia, chiude la piattaforma, ormai è ufficiale

Sebbene la notizia fosse già nell’aria, la conferma e l’ufficializzazione ha comunque lasciato perplessi e rattristati moltissimi utenti. Chiude la piattaforma, l’addio in Italia. Tanti dubbi da chiarire, anche in merito ai contenuti per cui i clienti avevano già pagato.

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addio piattaforma Italia androidking.it (credits pixabay)

Molti se l’aspettavano, ma ciò non significa che la decisione non abbia lasciato senza parole molti clienti. Ormai è ufficiale, la piattaforma chiuderà: un addio che lascia però ancora molti dubbi, soprattutto per quanto concerne quei contenuti per cui gli utenti avevano già pagato. Andiamo a vedere nel dettaglio cos’è successo e cosa bisogna aspettarsi.

Chiude ITsArt, la piattaforma italiana dedicata alla cultura: ormai è ufficiale

chiude ITsArt
chiude piattaforma ITsArt androidking.it (credits pixabay)

Un’iniziativa senza dubbio affascinante, volta a promuovere l’arte e la nostra cultura. Da molti era stata definita la “Netflix italiana”, ma qualcosa è andato storto, evidentemente, visto che la piattaforma dovrà chiudere i battenti, come già si vociferava ormai da tempo.

Ricordiamo che l’ex Ministro della Cultura, Dario Franceschini, era tra i più appassionati promotori del progetto. Nonostante l’impegno e i contenuti di grande spesso in grado di affascinare il pubblico, ITsArt non è riuscita a ritagliarsi il suo spazio, o almeno non uno sufficienti a tenerla in vita.

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Non è difficile comprendere quale potrebbe essere stata la problematica alla base della piattaforma. Ricordiamo che, oggigiorno, le piattaforme streaming non si contano e offrono contenuti a prezzi davvero competitivi. Abbiamo citato Netflix, poco fa, e un paragone sovviene spontaneo. Con un semplice abbonamento da pochi euro al mese abbiamo accesso ad un catalogo ricco e straordinario, che soddisfa i gusti di tutti.

ITsArt, invece, funziona diversamente. I clienti devono acquistare o noleggiare sulla piattaforma, arrivando a spendere, per un solo contenuto, anche 10 o 12 euro. A quanto pare, infatti, è stata fatta una stima di quanto gli utenti hanno speso sulla piattaforma. Sembra che nel corso dei primi sei mesi ci sia stato un guadagno di solo 1 euro per la maggior parte dei clienti. La perdita, dunque, avrebbe superato di gran lunga il guadagno.

L’alternativa arrivava da alcuni contenuti che erano sì, gratuiti, ma arricchiti di annunci pubblicitari. Cosa a cui non siamo più abituati, tornando a fare il paragone con le altre piattaforme. Un epilogo triste, su questo siamo tutti d’accordo.

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