E’ recessione, ufficiale
“Mi ha rovinato la guerra” dicevano i personaggi di certe commedie italiane del primo dopoguerra (personaggi che avrebbero presto avuto un secondo e ancor più terribile conflitto da vivere). E in effetti la guerra non è innocente nel crollo delle prospettive economiche mondiali. Ma c’è anche molto altro.
Canalys ci offre un quadro allarmante del mercato: per il terzo trimestre consecutivo le vendite di smartphone calano. Tre trimestri sono ufficialmente recessione di settore. Il mercato è ormai in calo strutturale, non più tecnico, con pochi marchi in controtendenza. Il primo di questi è Apple, che incrementa il venduto e raggiunge una quota del 18%. Crollano i cinesi di Xiaomi, Oppo e Vivo, più o meno nella stessa dimensione del calo di mercato.
Le cause dello stop
Due sono le cause del calo di performance del settore e la prima è una dato che era impossibile non notare anche prima, ma che i numeri hanno reso ulteriormente evidente. E’ la saturazione di un mercato in cui proprio tutti hanno già almeno uno smartphone e a volte molto di più. Sono mancate le innovazioni capaci di spaccare il mercato e determinare la sostituzione del “parco” esistente.
Pandemia e inflazione hanno dato un colpo fatale al reddito disponibile. I soldi si usano ormai per beni di prima necessità, che rischiano seriamente di mancare o andare fuori dalla disponibilità di moltissime famiglie in tutto il mondo. La contrazione ha portato ad una esplosione delle scorte e ad una catena di tagli prezzi che hanno rallentato il lancio dei nuovi modelli senza smaltire del tutto il surplus esistente.