Grande gestore, grandissima multa | Le ragioni di una sanzione pesantissima

Violazione dell’art. 65 del Codice del Consumo. Unitamente alla multa salatissima, l’Antitrust ha vietato la prosecuzione della condotta

Servizi aggiuntivi spacciati per modifiche contrattuali: è questo il motivo dell’ultima condanna a cinque milioni di euro che ha interessato uno dei gestori più importanti in Italia. Secondo quanto sancito dall’Antitrust, la compagnia avrebbe ideato una “terza via” per aumentare il fatturato di 22 milioni di euro al mese. Modificare le condizioni di contratto addebitando, a 11 milioni di clienti, Giga in più al mese al costo di 2 euro.

A ciascun cliente è stata inviata via SMS una comunicazione con le seguenti opzioni: accettare la modifica di contratto e pagare 2 euro in più al mese; recedere e passare ad altro operatore; non accettare la modifica e rimanere con il gestore, inviando un SMS per rifiutare espressamente il servizio aggiuntivo ed il relativo addebito supplementare.

Tutto ciò era segnalato al cliente come un’offerta e un’opportunità. Di tutt’altro avviso, invece, l’Antitrust, che ha condannato la compagnia a una multa di cinque milioni di euro. Il massimo importo possibile per questo tipo di violazioni anche in ragione della recidiva. Un caso scoppiato anche grazie alle denunce dell’Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori.

Per l’Antitrust ha posto in essere “una manovra finalizzata a veicolare un servizio aggiuntivo acquisendo il consenso del consumatore tramite un meccanismo poco trasparente di ‘silenzio assenso’ piuttosto che a seguito di una sua esplicita libera manifestazione di volontà”, avvantaggiandosi peraltro “della mera distrazione o errore di quei clienti che, ad esempio, non abbiano letto il messaggio informativo o abbiano digitato male il testo previsto per rifiutare la variazione. Alcune categorie di utenti (ad esempio i titolari di schede SIM destinate al solo traffico internet inserite in apparati M2M come cancelli o allarmi per scelta del cliente di cui l’operatore è all’oscuro) sono, peraltro, incorsi nell’impossibilità di inviare il proprio dissenso alla nuova offerta in quanto non informati delle manovre attuate dall’operatore”.

La maxicondanna

A pagare, quindi, sarà WindTre, colosso della telefonia in Italia. WindTre è stata condannata per la violazione dell’art. 65 del Codice del Consumo. Unitamente alla multa salatissima di cinque milioni di euro, l’Antitrust ha vietato la prosecuzione della condotta tutt’ora in essere. Imponendo alla società di comunicare entro 90 giorni che iniziative abbia assunto in merito.

WindTre (web source) 12.11.2022 android king
WindTre (web source)

Adesso WindTre dovrà interrompere gli addebiti di ulteriori 2 euro per ogni SIM coinvolta nell’operazione, ma, soprattutto, rimborsare i clienti coinvolti nell’operazione degli importi illegittimamente pagati. Tutto dovrà essere comunicato all’Antitrust entro 90 giorni.

I consumatori, invece, potranno intimare a WindTre, tramite raccomandata A/R di essere rimborsati, diffidando da ulteriori addebiti.

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