Gestori di telefonia contro Whatsapp | Cosa significa questa guerra per gli utenti

Whatsapp è la prima app di messaggistica a livello mondiale. Dalla sua nascita ha avuto un rapporto di luci e ombre con i gestori di telefonia. In seguito agli ultimi eventi rischia di precipitare. Cosa significa questo per i milioni di utenti?

Quando il capo di una compagnia telefonica prende la tastiera e parte per un lungo attacco su Linkedin, significa che i problemi hanno superato il livello di guardia.

Whatsapp down
Whatsapp contro tutti. Le conseguenze del “down” | Canva

E questo è precisamente quello che è successo in questi giorni, quando Pietro Labriola il Ceo di Tim ha afffidato a Linkedin un lungo sfogo contro Whatsapp.

Un’uscita tanto inusuale e irrituale quanto fondata in una storia di relazioni non sempre totalmente amichevoli.

Un risparmio per gli utenti, un mancato profitto per le compagnie

Whatsapp ha rappresentato per gli utenti una vera e propria rivoluzione. L’app di messaggista fu creata nel 2009 da due ex impiegati di Yahoo, dopo un prolungato periodo sabbatico che accese nella loro mente un’idea: creare un’applicazione che permettesse di usare la banda dati per comunicare i brevi messaggi di testo che a quel tempo costavano ancora carissimi agli utenti.

Qualcuno ricorda ancora le pesantissime bollette di un tempo in cui “2oo SMS in regalo” erano un’offerta commerciale allettante. 200 messaggini che da tempo siamo abituati a pensare come un bene gratuito e illimitato, alla fine degli anni 90 costavano ancora moltissimo. Ed erano un ricavo importante per le aziende di gestione della telofonia. Un ricavo che Whatsapp ha totalmente e definitivamente azzerato.

Il “whatsapp down” e il suo costo

Chi ha provato a messaggiare lo scorso 25 ottobre ha finito per scontrarsi con uno dei più grandi incidenti mai successi a whatsapp: ore e ore di messaggi bloccati che non partivano né arrivavano. Quello che in gergo si definisce down.

Un disservizio che ha pesato anche sulle compagnie telefoniche, i cui centri assistenza sono stati subissati di chiamati, che sarebbero state meglio indirizzate all’app verde, oggi di proprietà di Meta. L’azienda di Mark Zuckerberg. Un giorno in cui Tim ha ricevuto il 310% di telefonate in più, senza che tutto ciò portasse il minimo vantaggio ai suoi utenti.

Labriola ha fatto il conto: circa 40mila euro di costi sostenuti da Tim per “colpa” di whatsapp. “hanno ribaltato i costi del disservizio sugli operatori”. 

Tim e tutti gli operatori non hanno ancora digerito, evidentemente il crollo degli utili da messaggistica. Chiedere loro di sostenere anche i costi dell’assistenza telefonica di whatsapp è effettivamente un po’ troppo. Agli utenti resta il servizio, prezioso, di messaggistica testo e voce gratuita. Che, seppur con qualche interruzione, assicura una eccellente via di comunicazione a costo zero.

Popcorn
Chi pagherà i costi tra app e gestori? Gli utenti si godono i popcorn assistendo alla disfida | Canva

Non resta che prendere i popcorn per scoprire chi pagherà alla fine i costi di un giorno di “whatsapp down”

 

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